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Addio a Marco Baglioni, tra i protagonisti della vita politica della città negli anni Ottanta

Addio a Marco Baglioni, tra i protagonisti della vita politica della città negli anni Ottanta
  • PubblicatoLuglio 18, 2025

È scomparso Marco Baglioni. Classe 1943, socialista di lungo corso, fu uno dei protagonisti della vita politica locale. Era contradaiolo della Tartuca. Dal 1975 al 1994 è stato sindaco revisore del Monte dei Paschi e delle sue società controllate. Dal 2003 ha poi ricoperto ruoli nella Chigiana.

Proprio per l’Accademia, nel 2009, fu nominato presidente del Collegio dei revisori dei conti. Ha inoltre prestato servizio al Comune, alla Provincia e per la Regione. E poi ancora aveva ricevuto incarichi per la gestione di alcuni settori del Parco della Maremma, aveva curato numerose pubblicazioni storiche ed era stato componente del comitato scientifico per le proposte editoriali di Fondazione Monte dei Paschi. Era stato infine attivo nell’ambito del Rotary.

“Non ti ricorderò solo per la tua competenza e la tua profonda etica professionale. Di te resteranno per sempre vive nella mia memoria soprattutto la gentilezza, la disponibilità all’ascolto, la capacità di offrire in ogni circostanza un consiglio o una parola di incoraggiamento. Grazie per tutto quello che mi hai dato. Riposa in pace”: il messaggio di cordoglio del direttore amministrativo Angelo Armiento pubblicato sui social.

«Con estremo dispiacere apprendiamo la notizia della improvvisa scomparsa di Marco Baglioni, figura di rilievo nella storia delle più importanti istituzioni cittadine e toscane. Fin dal mio arrivo in Chigiana mi è stato vicino guidandomi nel percorso di conoscenza della sua ricca storia di cui Marco ne è stato solerte protagonista» Così nelle parole di Carlo Rossi, presidente dell’Accademia Musicale Chigiana, si manifesta il dolore per la perdita di un amico e di un collaboratore di lunghissimo corso. «È certamente stato un grande ed appassionato amico dell’Accademia alla quale ha sempre voluto tanto bene. Oggi la Comunità della Chigiana certamente si sente più sola. Ci rimane il suo esempio e il suo attaccamento che cercheremo di trasmettere a chi sarà chiamato a proseguire il suo illuminato impegno».

Nicola Sani, direttore artistico, dichiara: «Ho perso non solo un grande amico, ma anche un punto di riferimento imprescindibile, colui che ha sostenuto con passione e dedizione ogni fase del progetto di rinnovamento dell’Accademia. Marco Baglioni è stato un compagno di viaggio del nostro cammino verso un futuro che coniugasse tradizione e innovazione. La sua presenza costante e il suo affetto profondo mi facevano sentire la sua fiducia ogni volta che affrontavamo nuove sfide. Sostenitore entusiasta delle nuove forme di comunicazione — anche le più avanzate — capiva l’importanza di parlare al presente senza tradire il passato. Come uomo di cultura, Marco Baglioni ha saputo unire rigore e umanità in un equilibrio raro».

Curatore di libri di argomento storico, ha raccontato anche la trasformazione statutaria dell’Accademia Chigiana a partire dalla sua fondazione il 21 giugno del 1958 in “Musica per sempre. Storia di un progetto al futuro”, volume curato insieme a Stefano Jacoviello che dice: «la memoria di Marco sulla storia delle istituzioni senesi, ma soprattutto la sua eccezionale passione nel ricostruirla e narrarla ha contribuito significativamente nel dimostrare con lucidità ed autorevolezza la continuità fra il progetto originario di Guido Chigi Saracini e i percorsi recentemente intrapresi dall’Accademia di fronte alla necessità di confrontarsi in maniera efficace con il mutato panorama internazionale della ricerca, produzione e alta formazione musicale, rilanciando per gli anni a venire la visione di una vera e grande istituzione culturale italiana». In quel libro emergeva chiaramente il suo carattere di affezionato custode degli ideali del Conte Chigi‑Saracini, che ha continuato a promuovere con orgoglio.

Dal primo pomeriggio di oggi sarà allestita la camera ardente nell’oratorio della Tartuca. Sabato mattina alle 10 i funerali nella chiesa di Santa Regina.

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Redazione