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Trovata morta in casa a Castellina in Chianti, la Procura conferma: due indagate per omicidio

Trovata morta in casa a Castellina in Chianti, la Procura conferma: due indagate per omicidio
  • PubblicatoAgosto 20, 2025

Svolta nel caso della morte di Franca Genovini, l’85enne trovata senza vita nella sua abitazione nel comune di Castellina in Chianti il 7 agosto 2024: due donne sono indagate per omicidio volontario pluriaggravato, rapina pluriaggravata e autoriciclaggio.

A renderlo noto, attraverso un comunicato, è il procuratore Andrea Boni, che conferma così quanto riportato da alcuni articoli usciti sulla stampa. Subito dopo il ritrovamento del corpo era stato aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio. Durante le prime indagini si sono rivelate fondamentali le immagini delle telecamere di sorveglianza comunali, che hanno permesso di accertare che le due donne avevano venduto oggetti in oro appartenenti alla vittima a un compro oro di Poggibonsi.

Lo scorso 3 ottobre, la Procura ha quindi richiesto – e ottenuto – il sequestro preventivo delle somme incassate dalla vendita dei preziosi, in relazione al reato di autoriciclaggio.

Ad aprire nuovi scenari è stata poi l’autopsia: durante l’esame sono emersi sospetti di una morte violenta. L’esame è stata interrotto e il fascicolo aggiornato con l’iscrizione delle due donne per i reati di omicidio e rapina aggravati. Sono stati così disposti sia accertamenti medico-legali a carico delle indagate, sia perquisizioni e sequestri, mentre i RIS di Roma hanno effettuato alcune ispezioni nell’abitazione della vittima e sulla sua automobile.

Ulteriori analisi sono state affidate a un tossicologo e a un genetista per chiarire con precisione le cause del decesso. Il 2 ottobre, la difesa di una delle due indagate ha richiesto l’incidente probatorio sull’accertamento delle cause della morte. L’istanza è stata accolta dal GIP il 9 ottobre.

“Da quella data – scrive Boni – è in corso l’incidente probatorio collegiale, caratterizzato da notevoli complessità tecniche, che hanno reso necessario mantenere la salma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria fino a oggi”.

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Redazione