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Agricoltura e Europa: a Siena il confronto sul futuro della PAC 2028–2034

Agricoltura e Europa: a Siena il confronto sul futuro della PAC 2028–2034
  • PubblicatoOttobre 9, 2025

Un pomeriggio di confronto vero, lucido e partecipato. Nella Sala dell’Aurora della Provincia di Siena, l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena ha promosso l’incontro sul futuro della PAC, dedicato al dibattito sulla nuova Politica Agricola Comune 2028–2034 e sulle prospettive di una riforma che, come sottolineato da tutti i relatori, rischia di indebolire il cuore stesso dell’agricoltura europea.

Una riforma che divide

“La nuova PAC mette a rischio la visione stessa di politica comune” – ha affermato Gianluca Cavicchioli, direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena. – “Non possiamo accettare un ridimensionamento che toglie centralità all’agricoltura e apre la strada a una pericolosa rinazionalizzazione. I cicli produttivi sono lunghi, gli investimenti impegnativi: non possiamo permetterci continui cambi di rotta. Servono produttività, innovazione e ricerca – basi concrete per una sostenibilità prima economica e poi ambientale”.

Dello stesso avviso anche il Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, Simone Lorenzo Signorini, che ha ricordato come “mai nella storia recente il mondo agricolo europeo si fosse mostrato così compatto nel rigettare una proposta della Commissione. In un momento in cui l’instabilità globale richiede sicurezza alimentare e autosufficienza produttiva, l’Europa sembra andare in controtendenza, svalutando il ruolo delle imprese agricole”.

Tagli, semplificazione e responsabilità

Un tema ripreso da Roberto Caponi, Direttore Generale di Confagricoltura, che ha denunciato “una riduzione complessiva del 22% delle risorse e una fusione dei due pilastri che mette a rischio l’impianto stesso della PAC. Il metodo è stato sbagliato – ha aggiunto –: si è parlato di dialogo, ma è mancato l’ascolto. L’agricoltura europea non può essere sacrificata sull’altare di altre priorità. Servono una politica ambiziosa e una semplificazione amministrativa vera: solo così potremo garantire competitività, crescita e futuro al comparto”.

Il valore dell’agricoltura nella società europea

Per Massimo Vincenzini, Presidente dell’Accademia dei Georgofili, “la Politica Agricola Comune è la politica fondativa dell’Europa, ma oggi ha bisogno di una riflessione profonda. Non possiamo più limitarci a gestire fondi: serve una visione strategica, in grado di affrontare le trasformazioni ambientali, sociali ed economiche che stanno cambiando il mondo agricolo”.

Un messaggio condiviso da Giorgio Cantelli Forti, Presidente dell’Accademia Nazionale dell’Agricoltura, che ha invitato a “rimettere al centro la sicurezza alimentare e la salute dei cittadini. Tagliare risorse alla PAC significa indebolire un sistema che garantisce qualità, tracciabilità e benessere. L’agricoltura non è solo economia: è cultura, etica, equilibrio tra uomo e ambiente”.

Giovani, impresa e sostenibilità economica

Il Presidente nazionale del Collegio dei Periti Agrari, Mario Braga, ha posto l’accento sulla necessità di sostenere le vere imprese agricole: “In Italia ci sono oltre un milione di aziende registrate, ma solo 200.000 realmente produttive. La PAC deve aiutare chi lavora e produce valore, non disperdere risorse in logiche assistenziali. Serve semplificare, non aggiungere burocrazia”.

Braga ha inoltre richiamato il nodo del ricambio generazionale: “I giovani imprenditori agricoli rappresentano meno del 10% del totale. Senza redditività e strumenti moderni di accesso al mercato, rischiamo di perdere una generazione intera”.

Dal confronto di Siena è emersa una visione chiara: l’Europa deve tornare a credere nella propria agricoltura, garantendo stabilità, semplificazione e strumenti concreti per le imprese che ogni giorno producono valore e sicurezza alimentare.

Un segnale forte, che conferma il ruolo dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena come punto di riferimento per il dibattito agricolo locale e nazionale.

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Redazione