Chigiana international festival, l’Accademia traccia un bilancio: “Con la kermesse la Toscana è un polo internazionale della musica”
Oltre 130 eventi tra le terre di Siena e la Toscana, che hanno reso la regione “uno dei poli più vivaci e innovativi del panorama musicale internazionale”: è il bilancio dell’undicesimo Chigiana international festival, intitolato quest’anno “Derive”.
«Un festival – sottolinea il direttore artistico Nicola Sani – che ha definito un nuovo modello di sostenibilità, integrando le attività di alta formazione con la più alta qualità dello spettacolo dal vivo. Questo connubio ha favorito l’ingresso dei futuri protagonisti nelle attività concertistiche e nel mondo dello spettacolo internazionale, offrendo al contempo grandi concerti con interpreti d’eccezione e produzioni destinate a un pubblico ampio e appassionato».
Il culmine è stato il “Concerto per l’Italia”, open-air in Piazza del Campo lo scorso 18 luglio, che ha portato oltre 5mila spettatori: James Conlon ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, con la partecipazione della pianista Lilya Zilberstein. Trasmesse in prima serata su Rai 3, le riprese hanno raggiunto il 3,5% di share e quasi 300mila spettatori, con repliche su Rai5, RaiPlay e la diretta radiofonica su Rai Radio3. Sempre la Rai ha trasmesso la serata “Laudate Dominum” del 17 luglio, con la prima assoluta della Cantata di Marcello Panni.
La programmazione ha coinvolto oltre 800 interpreti e più di 400 giovani talenti della Summer Academy, provenienti da 50 nazioni e impegnati in 33 corsi di alto perfezionamento, il numero più alto di sempre. Ventotto le nuove creazioni, sette le prime italiane, otto le opere commissionate direttamente dall’Accademia.
Centrale nella kermesse il focus su Pierre Boulez, nel centenario della nascita: 18 le sue composizioni presentate, con numerosi sold out e un progetto unico in Europa per vastità e approfondimento.
Grande rilievo anche per la produzione di cinque nuove opere, tra cui il dittico coprodotto con il Mozarteum di Salisburgo – con La Giuditta di Alessandro Scarlatti e Medusa di Yann Robin – affiancato da Hérodiade di Matteo D’Amico, Il Prigioniero di Luigi Dallapiccola e La voix humaine di Francis Poulenc.
«Il cartellone d’opera di quest’anno ha confermato la vocazione del Festival a superare i confini della tradizione – aggiunge Sani – grazie al Chigiana OperaLab, che ha trasformato ogni produzione in un’autentica esperienza formativa e di sperimentazione, intrecciando l’eccellenza della tradizione musicale con lo slancio verso il futuro».
Sul fronte formativo, il direttore amministrativo Angelo Armiento ha ricordato le 66 borse di studio e premi assegnati, in crescita costante, con il raddoppio delle borse per i giovani talenti del Mezzogiorno (da 10 a 20) grazie al sostegno di Mediocredito Centrale e BdM Banca.
Tra i media partner del Chigiana international festival 2025 anche Canale 3 Toscana.
