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La storia dei ragazzi di Faenza, a piedi fino a Siena per vedere il Palio

La storia dei ragazzi di Faenza, a piedi fino a Siena per vedere il Palio
  • PubblicatoAgosto 16, 2025

Nove giorni, nove tappe da Faenza a Siena, da “Torre a Torre”, come suggerisce lo slogan usato per quest’iniziativa, farsi a piedi il percorso dalla Torre dell’Orologio di Faenza alla Torre del Mangia di Siena per vedere il Palio. Non un viaggio ma un vero e proprio cammino a piedi per creare un ponte tra due città, quello di un gruppo di giovani di diversi rioni della città romagnola, spesso rivali ma uniti da una passione comune. Un ‘pellegrinaggio’, attraverso strade bianche, colline silenziose e borghi antichi, iniziato l’8 agosto e concluso ieri, a Ferragosto, con l’ingresso da Porta Camollia e poi l’incontro col

“Tornare a Siena non è mai stato così bello – fanno sapere i protagonisti, che oggi hanno visto la Provaccia ospiti del Comune di Siena e domani, dopo la Carriera, ripartiranno per Faenza (ma stavolta in macchina!).

Ieri c’è stato l’incontro con l’assessore al Turismo di Siena, Vanna Giunti, e col vicesindaco di Faenza, Andrea Fabbri. Si è svolto lo scambio di omaggi tra i due Comuni è in quell’occasione “abbiamo consegnato all’assessore di Siena una copia della lettera firmata da Galeotto Manfredi, rinvenuta dal Prof. Michele Orlando presso l’Archivio di Stato di Siena, documento che ha dato fondamento storico alla nostra avventura”.

“Dopo sei ore di cammino sotto il sole cocente, la Torre del Mangia si staglia davanti a noi, segno che il viaggio è giunto al termine e che sta iniziando un ricordo destinato a restare per sempre – scrivono i ragazzi sul profilo Instagram aperto per l’occasione – o gni fatica trova il proprio senso nell’istante in cui le nostre mani toccano la pietra della Torre del Mangia. Le stesse mani che nove giorni e duecento chilometri fa si erano staccate dalla Torre dell’Orologio di Faenza. E poi gli amici e rionali ad attenderci. Capiamo che in questi giorni non siamo mai stati soli, perché tutti voi ci avete seguito e sostenuto con passione. Nove giorni, nove tappe: lungo la strada abbiamo conosciuto grandi soddisfazioni, ma anche momenti bui e di sconforto. Ogni passo è stato affrontato con lo spirito che ci è stato trasmesso sin da bambini nei nostri rioni: affrontare tutto, insieme. Perché, anche quando le opinioni e le vedute possono divergere, ciò che conta davvero è rispettarsi e tenere fisso lo sguardo sull’obiettivo finale. Siamo orgogliosi di appartenere ad una comunità che, nel cammino della vita, non ti lascia mai solo. Perché il Palio non è solo una corsa, è il nostro stile di vita”.

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Redazione