Monteroni d’Arbia, a Ponte a Tressa inaugurata la nuova sede Arci in un bene sottratto alla mafia

Prosegue l’impegno dell’amministrazione nella lotta alla criminalità organizzata, con l’obiettivo di rendere i luoghi appartenuti alla malavita dei posti aperti alla nostra comunità.
Lunedì 11 agosto in via Lelio Basso a Ponte a Tressa sono state consegnate le chiavi degli appartamenti sottratti alla mafia alle famiglie che erano in attesa nella graduatoria delle case popolari, oltre ad un alloggio che il comune ha destinato all’emergenza abitativa per famiglie in difficoltà.
Una risposta alle esigenze delle famiglie del territorio, un atto concreto da parte dell’amministrazione che va in una direzione diversa rispetto all’assenza delle iniziative sull’edilizia popolare ed i tagli al contributo affitti portati avanti dalle politiche nazionali.
Oltre a questo si è tenuta anche l’inaugurazione dei nuovi locali del Circolo Arci, anche questo spazio sottratto alla malavita organizzata e che restituiamo, dopo una procedura pubblica aperta, ad una realtà come l’Arci che fa della socialità, della promozione della cultura della legalità e della partecipazione democratica la sua missione. Un riconoscimento per una realtà, come l’Arci di Ponte a Tressa, che conta 92 soci, e che diviene così la prima sede Arci a livello regionale ad avere la propria sede in un fondo espropriato alla criminalità organizzata, e che potrà diventare così un nuovo riferimento per tante iniziative dedicate alla legalità.
Il plesso conta inoltre altri due appartamenti ed un fondo commerciale già precedentemente assegnati ad affitto di mercato, i cui proventi saranno destinati ad attività sociali, e un altro fondo che accoglie le associazioni di volontariato e gli ambulatori dei medici di famiglia per garantirne la presenza sul territorio.
“Un risultato importante che testimonia come la lotta alla mafia e l’utilizzo dei beni confiscati possono portare a risultati concreti e positivi per le famiglie e per la società tutta, grazie a un lavoro costante e una stretta collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini – conferma il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni – Nella giornata di oggi infatti abbiamo confermato la nostra attenzione alle politiche abitative e di sostegno ai servizi sociali del nostro comune soprattutto per chi è in difficoltà, oltre ad arricchire il tessuto sociale di Ponte a Tressa con una nuova sede di Arci che, dopo Suvignano, certifica il nostro impegno per affermare che il nostro territorio rifiuta la presenza delle mafie, rendendo quei luoghi una volta simbolo di malavita dei posti aperti alla nostra comunità, in un ambiente sicuro e accogliente dove coltivare il seme della legalità e della speranza in un mondo migliore”.
“Ringrazio la Regione Toscana ed in particolare il presidente Giani e l’assessore Ciuffo per la vicinanza al nostro territorio e per averci permesso, grazie ad un loro contributo, di restaurare il plesso immobiliare che oggi abbiamo restituito alla nostra comunità, essendo l’unica Regione che mette a disposizione fondi per restaurare i beni sottratti alla mafia – conclude Berni – Ringrazio inoltre il Circolo Arci di Ponte a Tressa e l’Arci provinciale per averci affiancato in questo percorso e per il servizio che offre alla comunità, oltre ai sindaci e le associazioni che hanno partecipato a questa bella giornata con cui continueremo a lavorare per garantire che i beni confiscati alle mafie siano utilizzati per il bene della nostra comunità e per sostenere chi ne ha bisogno.”
Nella frazione di Ponte a Tressa sono state anche consegnate le chiavi alle famiglie che erano in attesa nella graduatoria delle case popolari,
Prosegue l’impegno dell’amministrazione nella lotta alla criminalità organizzata, con l’obiettivo di rendere i luoghi appartenuti alla malavita dei posti aperti alla nostra comunità.
Lunedì 11 agosto in via Lelio Basso a Ponte a Tressa sono state consegnate le chiavi degli appartamenti sottratti alla mafia alle famiglie che erano in attesa nella graduatoria delle case popolari, oltre ad un alloggio che il comune ha destinato all’emergenza abitativa per famiglie in difficoltà.
Una risposta alle esigenze delle famiglie del territorio, un atto concreto da parte dell’amministrazione che va in una direzione diversa rispetto all’assenza delle iniziative sull’edilizia popolare ed i tagli al contributo affitti portati avanti dalle politiche nazionali.
Oltre a questo si è tenuta anche l’inaugurazione dei nuovi locali del Circolo Arci, anche questo spazio sottratto alla malavita organizzata e che restituiamo, dopo una procedura pubblica aperta, ad una realtà come l’Arci che fa della socialità, della promozione della cultura della legalità e della partecipazione democratica la sua missione. Un riconoscimento per una realtà, come l’Arci di Ponte a Tressa, che conta 92 soci, e che diviene così la prima sede Arci a livello regionale ad avere la propria sede in un fondo espropriato alla criminalità organizzata, e che potrà diventare così un nuovo riferimento per tante iniziative dedicate alla legalità.
Il plesso conta inoltre altri due appartamenti ed un fondo commerciale già precedentemente assegnati ad affitto di mercato, i cui proventi saranno destinati ad attività sociali, e un altro fondo che accoglie le associazioni di volontariato e gli ambulatori dei medici di famiglia per garantirne la presenza sul territorio.
“Un risultato importante che testimonia come la lotta alla mafia e l’utilizzo dei beni confiscati possono portare a risultati concreti e positivi per le famiglie e per la società tutta, grazie a un lavoro costante e una stretta collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini – conferma il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni – Nella giornata di oggi infatti abbiamo confermato la nostra attenzione alle politiche abitative e di sostegno ai servizi sociali del nostro comune soprattutto per chi è in difficoltà, oltre ad arricchire il tessuto sociale di Ponte a Tressa con una nuova sede di Arci che, dopo Suvignano, certifica il nostro impegno per affermare che il nostro territorio rifiuta la presenza delle mafie, rendendo quei luoghi una volta simbolo di malavita dei posti aperti alla nostra comunità, in un ambiente sicuro e accogliente dove coltivare il seme della legalità e della speranza in un mondo migliore”.
“Ringrazio la Regione Toscana ed in particolare il presidente Giani e l’assessore Ciuffo per la vicinanza al nostro territorio e per averci permesso, grazie ad un loro contributo, di restaurare il plesso immobiliare che oggi abbiamo restituito alla nostra comunità, essendo l’unica Regione che mette a disposizione fondi per restaurare i beni sottratti alla mafia – conclude Berni – Ringrazio inoltre il Circolo Arci di Ponte a Tressa e l’Arci provinciale per averci affiancato in questo percorso e per il servizio che offre alla comunità, oltre ai sindaci e le associazioni che hanno partecipato a questa bella giornata con cui continueremo a lavorare per garantire che i beni confiscati alle mafie siano utilizzati per il bene della nostra comunità e per sostenere chi ne ha bisogno.”