Prosegue il digiuno per Gaza. Leonini: “Chiedamo la fine del riarmo e che venga riconosciuto il genocidio”

Medici, infermieri, consiglieri comunali e cittadini comuni: non c’erano differenze di ruoli questa mattina al digiuno per Gaza. Un ritrovo, per protestare in maniera pacifica contro orrori che il governo israeliano sta facendo alla popolazione palestinese dal 2023. Un modo per dire stop al genocidio, ma per fare anche delle richieste specifiche ai governi.
“Da quasi due anni assistiamo all’orrore che accade sulla Striscia. Come operatori sanitari non potevamo più tacere, perché chi tace diventa connivente. Tutti noi, indipendentemente dal profilo professionale, abbiamo un codice deontologico che ci impone di promuovere la vita e la salute. Questa iniziativa non ha nulla a che vedere con la politica o con i partiti. Chiediamo uno stop al riarmo e che venga riconosciuto il genocidio”.
Tra i presenti, stamani, anche il consigliere comunale Anna Ferretti, la quale si è unita alla protesta ed ha manifestato con la sciarpa palestinese al collo. Il digiuno per Gaza, inoltre, è iniziato da qualche settimana, ma giorno dopo giorno sempre più persone aderiscono all’iniziativa.
“La fascia oraria è volutamente ampia per non intralciare né pazienti, né accompagnatori, né mezzi di soccorso – dice Leolini-. Non si troveranno folle oceaniche: chiediamo solo di venire, fare una foto insieme a noi e poi riprendere la propria giornata, saltando il pasto, che è il gesto simbolico da cui tutto è partito”.