Rinnovo delle monture e un omaggio ad Alessandro Falassi: così la Contrada dell’Istrice si prepara alla Festa Titolare

La Contrada Sovrana dell’Istrice si prepara alla Festa Titolare con uno spirito diverso rispetto agli altri anni: tra il rinnovo delle monture e il giardino intitolato ad Alessandro Falassi, il popolo istriciaolo si gusta questo avvicinamento al giro e domani partiranno i rituali, a cominciare dalla visita nelle case di riposo e nei cimiteri, fino ai battesimi.
“Siamo pronti per questa Festa Titolare – commenta il priore Emanuele Squarci -. Quest’anno per noi è molto particolare, perché dopo anni di duro lavoro e di investimenti, gireremo con le nuove monture: quelle che avevamo erano state restaurate nel 1992 e quindi mostravano dei segni di usura. In questi anni, dunque, la Contrada ha iniziato a mettere da parte delle somme di denaro e finalmente siamo riusciti in questa operazione. Si tratta di un investimento di oltre 150mila euro, ma che garantisce il futuro dei nostri contradaioli e delle nostre tradizioni”.
Ieri sera, inoltre, si è tenuta la cerimonia per l’intitolazione del giardino adiacente all’ex Mercato Rionale al professor Alessandro Falassi. Un’iniziativa promossa dal Comune e che la Contrada ha accolto con immenso piacere.
“Quando il Comune ci ha chiamato, non abbiamo esitato un secondo – spiega il priore Squarci -, perché Alessandro Falassi oltre ad essere stato un grande contradaiolo, ha portato la cultura delle contrade in giro per il mondo. Inoltre, essendo stato per molti anni anche in università internazionali, ha dato un’apertura mentale alla nostra contrada, specialmente nel periodo in cui era priore. Inoltre, a Falassi dobbiamo molto, perchè grazie a lui siamo riusciti nell’acquisizione della stalla, che fino a quel momento non era di nostra proprietà. Dunque, siamo orgogliosi di ciò che ha fatto il Comune”.
Domani, infine, sarà tempo di battesimi.
“Sono giorni molto intensi – conclude il priore -. Domani pomeriggio sarà il momento dei battesimi e contiamo di battezzare una quarantina di ragazzi: non sono tantissimi, perché da qualche anno abbiamo adottato una politica che consente di battezzare solo i minorenni, mentre per i maggiorenni servirà pagare il protettorato per cinque anni”.