Virtus, tutto pronto per la partita d’addio di Olleia: “Qui una vera famiglia. In campo tutte le leggende della squadra”

L’ultimo rimbalzo, l’ultimo tiro, l’ultimo ciaf della retina: l’atto finale di una carriera in rossoblù. Gianmarco Olleia chiuderà la sua leggendaria parabola sportiva con la Virtus Siena con una partita simbolica al PalaPerucatti il prossimo 30 agosto.
Quali sono le sensazioni per questo ritorno?
“È stata un’iniziativa che ho condiviso subito con la società. Onestamente era un’idea che avevo in mente da anni: nel finale della mia carriera volevo organizzare questa partita, che sarà l’occasione per riunire tante vecchie glorie ed ex compagni che oggi sono soprattutto amici. Persone con cui ho condiviso momenti in campo e fuori in questi sedici anni.È una festa per me e per la società, perché ci sarà modo di rivedere volti che mancavano da tempo. Ho iniziato contattando i miei primi senior, quelli delle squadre in cui ero aggregato da under, e via via sono arrivato ai compagni della foresteria, provenienti da tutta Italia, fino agli ultimi ragazzi con cui ho giocato”.
Quante persone ha contattato?
“Circa cinquanta. Sapevo che a livello logistico sarebbe stato complicato far coincidere tutte le disponibilità, ma ho comunque stilato una lista. Sono partito dai primi anni, perché per fortuna ho legato quasi con tutti. Ad oggi hanno aderito in 20-25; qualcuno è ancora in forse. Il periodo non aiuta, perché molti sono tuttora in attività e impegnati nella preparazione atletica o nelle amichevoli, anche in Serie A2 o B. Purtroppo alcuni non potranno esserci, ma tanti altri hanno confermato e questo mi rende molto contento”.
Per Olleia cos’è la Virtus, soprattutto in questa fase nuova della vita?
“La Virtus è casa mia. È sempre stata presente nei momenti belli e soprattutto in quelli difficili, facendomi sentire vicinanza in tanti modi. Le persone che compongono la società per me sono veri e propri familiari. Ora si apre un nuovo capitolo, quello dell’ex giocatore. In questi giorni sto già tornando in palestra a salutare la squadra: il distacco un po’ si sente, ma non mi pesa non fare la preparazione atletica – quella non manca a nessun ex giocatore! Battute a parte, sarà interessante capire come mi relazionerò da fuori, ma so già che all’interno troverò sempre un ambiente familiare”.
Cosa mancherà di più di questa vita sportiva?
“Sicuramente lo spogliatoio. Mi mancherà condividere obiettivi con un gruppo, lavorarci sopra, affrontare e risolvere problemi insieme. Sono sempre stato un giocatore a cui piaceva il lavoro di squadra, e quella è stata la parte più gratificante del percorso. A livello tecnico, la pallacanestro non è mai stata un’ossessione per me, a differenza di quello che dicono altri ex giocatori. Credo – ma magari ci riaggiorneremo – che non mi mancherà l’atto in sé: il tiro, la vittoria. Per me il basket è sempre stato un mezzo più che un fine. Quello che mi mancherà davvero è la condivisione di obiettivi, sentirsi parte di un progetto, sentirsi vivo. Perché come mi sono sentito vivo e me stesso grazie al basket, non mi sono mai sentito in nessun’altra occasione”.
C’è un messaggio da mandare ai rossoblù in vista della prossima stagione?
“Ho partecipato al kick-off, al primo giorno. È una squadra giovane, che però non è inesperta: è in linea con le tendenze attuali. Forse sono io che vado sempre più verso l’anzianità! È un gruppo che ha molto da dire e che potrà crescere tanto. È stato costruito a misura del nostro allenatore, Marco Evangelisti, che saprà plasmarlo al meglio: proprio perché è giovane, si può lavorare su tanti aspetti e migliorare. Conosco alcuni dei nuovi innesti e credo siano giocatori di valore. I confermati – da Guerra a Galvellini, da Braccagni a Costantini – non devono fare altro che proseguire il loro percorso di crescita, che fin qui è stato davvero esponenziale. Sono sicuro che potranno fare bene. Il messaggio che lascio è quello di godersi ogni momento, anche la preparazione atletica. Lo dico da ex giocatore: perfino la fatica e il sacrificio di questa fase, che può sembrare un po’ noiosa, alla fine porteranno risultati nel lungo periodo”.